Quante volte vi sarà capitato di avere un amico, voi stessi, o semplicemente aver visto una persona con un braccio o gamba ingessata, al mare, impossibilitato a fare il bagno per paura di compromettere il gesso.
Da italiani creativi ci si ingegnava con le cose più improbabili, dal nastro alle buste di plastica alla pellicola da cucina. Soluzioni in genere fallimentari))
Nel tempo alcune aziende hanno iniziato a proporre soluzioni (discutibili) al problema, ormai vendibili anche online, quali rivestimenti in gomma o lattice, sacchi in pvc con un elatico da tenuta per evitare l'ingresso dell'acqua...
Tra le varie soluzioni ho scelto di presentare questa della DRYpro, un azienda americana che partendo proprio da questa base, impermeabilizzazione per gesso, ne ha sviluppata una adatta anche per le protesi.
Difatto cos'è questo oggetto. E' una membrana in gomma medicale, quindi adatta al contatto con la pelle e che in linea di massima non dovrebbe creare irritazioni, che permette di isolare la parte protetta dall'acqua, sia salata che dolce.
Ci sono cover sia per arti superiori che inferiori e sia larghezza che lunghezza sono personalizzabili. Sul sito sono presenti le taglie (basta fare la conversione da pollici a cm).
Inoltre per la cover di gamba è presente un rivestimento antiscivolo sulla suola. Il tutto è lavabile e riutilizzabile.
Qual'è la vera particolarità di questo sistema. La cosa che rende unico questo oggetto rispetto alla concorrenza è un sistema di aspirazione d'aria che permette di mettere sottovuoto la parte protetta.
Una piccola pompetta, simile a quella che utilizzano per misurarvi la pressione, che serve per estrarre aria rendendo aderente la cover.
Adesso quindi tutte le protesi potranno andare in acqua?...non ne sono molto convinto anche se potenzialmente è una buona soluzione.
Perchè ho dei dubbi, innanzitutto perchè estrarre l'aria su una superficie così ampia per un sottovuoto "totale" richiederebbe macchine industriali e non una micro pompetta.
Giusto per darvi un' idea, le macchine elettroniche sottovuoto per alimenti casalinghe riescono ad estrarre indicativamente un 95- 98 % dell'aria dai sacchetti attraverso un processo di estrazione e sigillatura quindi dubito in un sottovuoto totale su una gamba da 70-80 cm.
Altro dubbio è la complessità della superficie da mettere in aderenza. Mi spiego meglio.
Mettere sottovuoto una sfera è più facile che mettere sottovuoto una forma complessa ricca di superfici concave, covesse, sottosquadra, pieni-vuoti come appunto una protesi...ed anche se la cover è elastica non riuscirà mai a sigillare bene le sagome di protesi complesse. Da questo punto di vista gli amputati di arti superiori e in parte anche quelli transtibiali sono agevolati, molto più difficile per gli amputati sopra il ginocchio.
Altro punto su cui ho dei dubbi. Rendendo aderente la cover, appunto perchè messa sottovuoto, i movimenti della protesi risulteranno bloccati...non a caso la base del progetto si rivolge a chi ha arti ingessati...e come se non bastasse la ragazza, testimonial del prodotto (visibile in foto) chiaramente non ha una protesi anche se gli hanno messo un finto calzino a simulare una cuffia.L'unico punto che però mi fa credere che il tutto in qualche modo possa funzionare è legato all'aderenza che si forma tra la goma è la pelle che ridurrebbe quindi al minimo l'eventuale passaggio d'acqua, ma solo in caso di moncone molto tonico.
Al momento non ho provato il prodotto in questione, anche perchè ho già una protesi waterprof e non potrei capire se ci sono stati danni o meno nel caso qualche goccia entrasse dalla cover. Ma anche se nutro delle perplessità sulla validità universale di questo prodotto credo che per alcune tipologie di amputati potrebbe invece dare ottimi risultati.
Tutta la serie di dubbi e critiche non servono a demonizzare il prodotto, anzi, come è mia abitudine, vorrei solo far riflettere in maniera critica su entrambi i lati della medaglia, evitando false speranze ma offrendo comunque una possibile opportunità.
Ho peraltro letto recensioni su diversi forum sia di amputati con invaso che osseointegrati che suggeriscono questa soluzione.
Il costo in ogni caso è irrisorio, e se davvero facesse quello per cui viene pubblicizzata li varrebbe tutti, siamo sui 70$, decisamente accessibile, e come tutto quello che ha come obiettivo il migliorare le condizioni di chi ha una situazione temporanea o permanente di disabilità, merità apprezzamento.