Quando ho scoperto questo invaso, poco più di un anno fa sono rimasto molto colpito. Sarà per la semplicità o perchè mi ricorda molto i progetti di design della nostra epoca d'oro negli anni '50 '60, o forse perchè più semplicemente rispondeva ad una mia specifica esigienza. In ogni caso ritengo, al momento il progetto con le migliori potenzialità.
Anche qui siamo in America, quasi inutile dirlo, e l'azienda si chiama Martin Bionics che da poco ha ricevuto l'approvazione per essere rimborsata tramite Medicare e quindi si suppone aumenterà il giro di affari con conseguente maggiore casistica di persone che potranno confermarne la validità.
Ma perchè è tanto particolare questo invaso?
Innanzitutto scordatevi il classico concetto di invaso rigido preso tramite calco di gesso. Il concetto di base èquello di considerare i punti d'appoggio comuni, le resistenze strutturali per scaricare il peso dal moncone alla protesi e viceversa, e poi togliere tutto il resto. I punti comuni sono, a meno di casi particolari, sempre gli stessi per tutti gli utenti ed è per queso che si è pensato allo sviluppo di un invaso realmente modulare.
Di fatto viene venduto in Kit, cinghie, cricchetto, fascie morbide e tutto il resto semplicemente tagliato in base alle misure che avete fornito voi tramite la semplicissima app liberamente scaricabile che prende in carico i vostri dati e vi restituisce il modello più adatto a voi.
Non elenco tutti i modelli disponibili perchè sono veramente tanti, si passa da invasi per braccio, disarticolati
d'anca, sotto o sopra il ginocchio e per questi ultimi (chiaramente per gli amputati sopra il ginocchio la situazione è più complessa e per queso ci sono molte più alternative) diversi modelli che è meglio vedere dirrettamente sul sito.Tanti elementi interessanti, uno in particolare il "brim", la fascia che ingabbia il moncone nella zona inguinale e che è stata pensata per risultare estremamente confortevole, a differenza da quanto accade con gli invasi tradizionali.
Interessante anche il tessuto, di derivazione aereospaziale, direttamente dalla NASA, con cui è composto il "guanto" che serve da interfaccia tra il moncone e l'invaso.
Molto complessa, e forse punto dolente dell'intero sistema il montaggio.
Di fatto l'azienda non si rivolge a privati, e anche se vi rispondono, materiale, prezzi e kit viene fornito solo tramite un centro specializzato. Per inteso, qualunque centro va bene, basta che si occupi di protesi. Oltre a Kit vi inviano il materiale didattico e i video per spiegare il funzionamento e il montaggio.
Chiaramente non si tratta di costruire uno Space Shuttle ma alcuni allineamenti, a detta di chi l'ha testato in europa risultano un po macchinosi.
Come ogni nuova tecnica indubbiamente richiede un minimo di dimestichezza e credo che valga la pena di uscire dalla classica "comfort-zone" in cui molti tecnici (e questo vale per tutti i settori non solo la protesica) si rifugiano rifiutando a priori quaunque cosa vada al di fuori del proprio campo di conoscenze.
Come visibile dai molti video presenti sul loro sito e nei vari canali social la Martin Bionics ci tiene molto a raccontare il loro lavoro e quindi ci credono, come è giusto che sia.
L'atleta, transfemorale, che gli fa da testimonial lo usa praticamente per fare di tutto, dai salti alla corsa. Ovvio che siano video promozionali e che la persona scelta sia preparata, ma ricordiamoci che questo succede sempre,per ogni azienda e per ogni prodotto, ma questo non vuol dire che non sia vero, per quanto difficile, quello che bisogna valutare e dove si può arrivare, il come dipende da noi.