Direct Socket

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Oggi volevo pararvi di un sistema di invaso standardizzato dall Ossur e chiamato Direct Socket, letteralmente invaso-diretto.


Il nome è abbastanza evocativo e racchiude in se il vero vantaggio di questo metodo, la realizzazione diretta dell'invaso definitivo senza intermediazione del calco che, purtroppo, è molto spesso causa delle imprecisioni del prodotto finito.
Al momento, e per ovvi motivi, il sistema è applicabile solo ad amputazioni transtibiali.


Come funziona in breve.


Il progetto prevede un kit (come è tipico degli invasi Ossur) composto da cuffie, pompe, resina e invaso (attacchi e maglie).


Il paziente si siede e posiziona il moncone in modo che gli si possano applicare la cuffia, una pellicola protettiva che impedirà alla resina di rovinarla e attarvisi, le relative maglie in carbonio con indicazione della valvola, maglia impregnante e una cuffia che servirà per simulare un sottovuoto e che permetterà alla resina di espandersi.
Una volta "vestito" il moncone si procederà attraverso una speciale valvola posta nella parte terminale del moncone a iniettare la resina bicomponente che impregnerà le maglie di carbonio rendendo stabile l'invaso.
La resina automaticamente premiscelata viene pressata dentro la valvola e scorrerà dentro la cuffia e anche con l'aiuto del tecnico riempirà tutte le zone interessate ad uno spessore costante.
Ultima fase è quella della "pressatura", una sorta di sottovuoto forzato dato da un cusicino cilindrico gonfiato ad una certa pressione attorno al moncone che andrà a premere definendo la forma dell'invaso attorno al moncone.
Asciugata la resina si procede alla rifinitura manuale, foratura e al posizionamento della valvola.
I tempi sono estremamente rapidi e il risultato lascia pochi margini di errore. Il tutto presentato molto bene nel video allegato.


Questo non vuol dire he sia un metodo perfetto e che vada bene per tutti ma è interessante aver standardizzato un sistema e averlo reso efficiente e riproducibile ovunque e da chiunque.

I limiti sono sicuramente quello di non poterlo, per ora, fare in carico e di avere una pressione costante tutto attorno al moncone quando in realtà si dovrebbero avere pressioni variabili a seconda delle zone (cosa che avviene attraverso il calco in gesso e il "tocco" del tecnico ortopedico).

Anche per questo (oltre che alla posizione seduta) il sistema è inadatto ad un invaso transfemorale, mentre per un trastibiale con moncone asciutto e con forme regolari la soluzione appare ideale.
In ogni caso tempi ridotti di realizzazione ed esecuzione controllata sono grandi punti di vantaggio che fanno di questo sistema una buona alternativa all'invaso tradizionale.


Guarda il video





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Il "tocco" della creazione di Michelangelo come augurio per un nuovo inizio, una nuova vita che nasce dall'incontro tra la giusta tecnologia e i reali bisogni della persona che la sceglie. Perchè per un amputato la protesi diventa un estensione della propria persona e scegliere quella giusta è un "passo" fondamentale.

 

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